Leggi tradotte della Repubblica Popolare Cinese

Riferimento: 9788892103986

Editore:
Collana: Dir. cinese e sistema giur. romanistico
In commercio dal: 2017
Pagine: 92 p., Libro in brossura
EAN: 9788892103986
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Descrizione

Il Decreto 6 aprile 1902, alla fine del periodo Qing, avviò in Cina un rinnovamento della legislazione, con l'invio di Shen Jiaben, noto giurista e storico del diritto, e Wu Tingfang in Inghilterra, Perù, Spagna e USA, a "esaminare le leggi dei Paesi stranieri": la Cina aveva deciso di aprirsi al dialogo con i grandi sistemi giuridici ed alla ricezione di quanto, di essi, avrebbe considerato buono. Ne scaturì l'orientamento a far proprio il sistema giuridico del diritto romano, come era già accaduto per il Giappone; fu promulgato il primo Codice civile cinese, in cui è riconoscibile un'attenzione privilegiata per i codici civili francese e tedesco. La Repubblica Popolare Cinese ha confermato l'appartenenza al sistema giuridico romanistico, sensibile a quella specifica innovazione di esso che veniva compiuta nell'Unione Sovietica, a Mosca, Terza Roma, e negli altri Paesi socialisti europei, con l'elaborazione di un sottosistema del sistema romanistico. Dopo il periodo del "nichilismo giuridico" (1958-1977) con gli anni '80, il diritto della RPC rinnova la sua appartenenza al sistema del diritto romano, considerato come "patrimonio comune dell'umanità" e vi affianca la considerazione di tutti i possibili contributi che possono derivare da qualsiasi esperienza giuridica per la costruzione del proprio ordinamento, di un grande Paese in profonda trasformazione. Fondamentale è la legge sui "Principi generali del diritto civile" (1986, in vigore 1/1/1987) e l'elaborazione in corso, del Codice civile, attraverso una serie di leggi relative a parti di esso. Fondamentale è lo sviluppo degli studi giuridici, particolarmente nelle Università, le quali compiono un grandioso sforzo di formazione di un nuovo ceto di giuristi. Con riferimento all'attività del Gruppo di Ricerca sulla Diffusione del Diritto Romano, dal 1988, presso l'Università di Roma "Tor Vergata" - Dipartimento di Storia e Teoria del Diritto, viene promosso un programma di collaborazione con l'Università della Cina di Scienze Politiche e Giurisprudenza (Pechino) aperto ad altre università e studiosi: vengono approfondite competenze in diritto romano e in diritto della RPC; vengono tradotti in cinese fonti del Diritto romano, i Codici italiani, opere di giuristi italiani.